
E’ il 1961 quando Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante viaggiano insieme in India o meglio, come scrive Moravia, ne fanno esperienza. Un anno più tardi il viaggio diventa racconto: Moravia pubblica con Bompiani «Un’idea dell’India», Pasolini «L’odore dell’India» con Longanesi. Due fra i più grandi scrittori italiani ci raccontano la loro India. Il nostro viaggio sarà ripercorrere le loro tracce. Dagli anni ’60 il volto dell’India è molto cambiato e tuttavia, nel percorso etnografico che compiremo, troveremo ancora un’India intatta, la stessa India che incontrarono Moravia e Pasolini. Il percorso tocca le località più interessanti del Rajasthan e la città santa di Varanasi, emblema di ogni contraddizione: spiritualità e morte, una realtà da osservare in silenzio, con rispetto e spirito critico.
Hotel di 4 e 5 stelle, mezza pensione. Guide in italiano. Viaggio condotto da Giancarlo Pagliero, orientalista e scrittore.
La partenza dall’Italia dovrà avvenite il giorno 4 Aprile con arrivo nella notte o il 5 mattina. Il tour incomincia da Delhi il giorno 5 nel primo pomeriggio.
1° Giorno:Arrivo a DELHI
Mezza Pensione. All’arrivo disbrigo delle formalità doganali, incontro col nostro rappresentante e trasferimento in hotel. (Le stanze sono fruibili dalle ore 12:00). . Nel primo pomeriggio panoramica della città nuova dove si trovano il Palazzo Presidenziale, il Palazzo del Parlamento, e gli altri Palazzi Governativi e l’India Gate, un monumento d’arenaria rossa, costruito in memoria di soldati che sono caduti nella prima guerra mondiale. In seguito visita del bellissimo complesso del Qutub Minar(Patrimonio dell’UNESCO), la torre di arenaria rossa decorata con versetti coranici, con la sua splendida moschea.
In seguito visita del Tepio Sikh, il più importante luogo di culto dei Sikh a Delhi, un luogo di pace e misticismo, dove tutti vengono accolti, indipendentemente dalla religione di appartenenza.
Alla mensa del tempio, completamente gestito da volontari, vengono serviti a tutti coloro che ne fanno richiesta due pasti al giorno. Al termine delle visite rientro in hotel. Cena e pernottamento.
2° Giorno: DELHI – MANDAWA (280 km. / 06 ore circa)
Mezza Pensione. Dopo la prima colazione, visita alla Moschea del Venerdì, la stupenda Jama Masjid fatta erigere da Shah Jahan, nel cuore della città vecchia, nei pressi degli stretti vicoli dove si svolge la vita autentica della città. In seguito escursione in rishow nella città vecchia e passeggiata nei vicoli del mercato. Pranzo libero,
Nel pomeriggio, partenza per Mandawa, nella regione dello Shekhawati, dove i mercanti Marwari coprivano di preziosi affreschi ‘interno e l’esterno delle loro dimore, chiamate Haveli . All’arrivo sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
3° Giorno: MANDAWA – BIKANER (190 km. 4 ore circa)
Mezza Pensione. Dopo la prima colazione passeggeremo per i vicoli della citta’ alla scoperta delle Haveli, spesso conservate in case private. Mandawa è una caratteristica cittadina indiana a misura d’uomo, dove la vita si svolge lungo l’unica via commerciale dove si trovano caratteristici negozietti che vendono ogni genere di mercanzia. Il traffico è estremamente limitato e le persone sembrano immerse in un’atmosfera senza tempo, molto, molto lontane dalla vita frenetica di una certa India moderna.
Al termine, partenza per Bikaner che sorge nel grande deserto del Tar. Pranzo libero lungo il percorso. All’arrivo visita del Forte di Junagarh e del suo museo. L’antica capitale, cinta da mura, fondata nel 1488 da Rao Bikaji, in epoca medievale si trovava su un’antica carovaniera. La città vecchia è racchiusa entro la cinta muraria, nel sud-est della città e comprende i colorati bazar locali. Il Junagarh Fort fu costruito dal RajaRaj Sin, che regnò dal 1571 al 1611 e fu uno dei comandanti dell’esercito dell’Imperatore Mogol Akbar. Il forte, annoverato tra le fortezze più belle al mondo, è circondato da un ampio fossato, l’entrata principale è suraj Pol (porta del Sole), la cappella interna è un maestoso tempio indù “Har Mandir”, la cui famiglia reale celebrava le nascite e i matrimoni dei propri membri. In seguito visita in tuk tuk della città vecchia dove visiteremo il tempio jhainista e i vicoli della città con le sue splendide case istoriate ed il mercato locale.
Al termine delle visite sistemazione in hotel. Cena e pernottamento in hotel.
4° Giorno: BIKANER – JODHPUR (260 km. 5 ore circa + le soste)
Mezza Pensione. Colazione in hotel e partenza per Jodhpur, situata nella parte occidentale della regione. Jodhpur è una bizzarra cittadina di case colorate, bianche e azzurre, la cui storia risale alla metà del XV secolo. Pranzo libero lungo il percorso.
All’arrivo visita dell’imponente Forte Mehrangarh. Provvisto di due ingressi, il forte si erge su una collina dirupata di 125 m di altezza e domina completamente la città e le sue mura. Il palazzo e il forte contengono ricche collezioni di palanchini, portantine da elefante, strumenti musicali, costumi, arredi e armi. La collezione di cannoni è una delle più interessanti dell’India. Sono inoltre visibili le impronte delle mani delle “Sati”, le donne che preferirono immolarsi in caso di sconfitta dei loro mariti piuttosto che subire l’onta della prigionia. Questa usanza è ora desueta in India, ma era un fatto abbastanza comune fino alla metà del secolo scorso. Degni di nota sono la sale dell’incoronazione e il trono, dove furono incoronati tutti i sovrani della città, ad eccezione del fondatore. All’interno del forte si trovano 36 finestre a grata, ognuna diversa dall’altra, pannelli preziosamente scolpiti e transenne forate di arenaria rosa. Al termine della visita scenderemo a piedi lungo i vicoli della città azzurra.
Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento in hotel.
5° Giorno: JODHPUR – PUSHKAR –JAIPUR (320 Km. 6 ore circa)
Dopo la prima colazione trasferimento a Pushkar, città sacra per gli induisti. Qui si trova infatti uno dei pochissimi templi dedicati al dio supremo Brhama. La città di adagia sulle acque di un lago ritenuto sacro dai devoti. La leggenda vuole che lo stesso lago sia nato da una lacrima di Brhama.
Proseguimento verso Jaipur detta la “Città Rosa” e capoluogo dello Stato del Rajasthan. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
6° Giorno: JAIPUR
Prima colazione in hotel e intera giornata dedicata alla visita della città. Nodo commerciale e turistico di prim’ordine, oggi Jaipur è una grande città situata in un’area semidesertica. Jaipur colpisce perché è architettonicamente ordinata secondo precise geometrie. E’ famosa per i suoi edifici in arenaria rosa. Sembra che l’appellativo derivi da un episodio risalente al 1876, quando Jaipur fu ridipinta di rosa in occasione della visita del principe del Galles. La prima visita sarà effettuata al Forte Amber, a 11 km. da Jaipur.
All’interno delle mura si visitano palazzi e padiglioni di raffinata bellezza ed il piccolo tempio della Dea Kali. Nel pomeriggio visita alla città vera e propria: l’ Osservatorio, ricco di strumenti d’eccezionale grandezza, dove si trova il “Sancrat” (il Principe della Meridiana), uno gnomone alto 90 piedi, il Palazzo del Vento, che sorge su di una delle strade principale della città, un curioso palazzo elaborato e fantasioso e nello stesso tempo limpido esempio d’arte orientale, costruito anch’esso con la “pietra del deserto”
Da ultimo visita al Palazzo del Maharaja risalente al 1570. Tempo libero da dedicare alla scoperta della parte vecchia adiacente al Palazzo. Rientro in hotel. Cena e pernottamento in hotel.
7° Giorno: JAIPUR – ABHANERI – FATEHPUR SIKRI – AGRA (232 km. 5 ore circa)
Dopo la prima colazione trasferimento ad Agra. Lungo la strada effettueremo una prima sosta ad Abhaneri (Km. 140 circa 2:30 ore), dove si visita un Pozzo – Palazzo del VII sec. che presenta una serie di gradini che scendono verso varie piattaforme più basse per poi terminare in un piccolo pozzo ottagonale e un antico tempio induista. Il pozzo è stato scelto per girare alcune scene dal film: “ Marigold Hotel “. La seconda sosta (km. 35 circa 1:15 ore) sarà effettuata per la visita di Fatehpur Sikri (Patrimonio dell’UNESCO), costruita nel XVI secolo dall’imperatore Akbar come nuova capitale dell’impero e poi abbandonata dopo pochi anni per mancanza d’acqua. Dopo la visita si prosegue per Agra (Km. 35 circa 1ora). All’arrivo sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
8° Giorno: AGRA
Dopo la prima colazione visita del forte di Agra(Patrimonio dell’UNESCO),la prima rocca forte dei moghul, fatta erigere da Akbar, alla quale Shah Jahan ha aggiunto in seguito sale meravigliose. E poi visita del superbo Taj Mahal (Patrimonio dell’UNESCO) ( il Taj Mahal è chiuso il venerdì), una delle sette meraviglie del mondo, il sogno di marmo, un mausoleo fatto costruire dall’imperatore moghul Shah Jahan, a commemorazione della propria sposa, morta nel 1631 dando alla luce il loro 14 figlio. Pranzo libero.
Nel pomeriggio tour a piedi alla scoperta dei vicoli di Agra e dei mercati assolutamente non turistici, pertanto davvero autentici,con degustazione del cibo di strada più famoso della città presso locali che abbiamo sperimentato personalmente, il cui livello igienico è stato rigorosamente testato. Ceneremo cosi’, in maniera alternativa, per vivere la città a stretto contatto con i suoi abitanti. Al termine rientro in hotel per il pernottamento.
9° Giorno: AGRA – DELHI (210 km, 03 ore ca.)
Dopo la prima colazione partenza per Delhi. Pranzo libero lungo il percorso. All’arrivo visita del Tempio del Loto, una delle costruzioni più famose dell’India. Il tempio è situato a sud di Nuova Delhi e prende il nome dalla sua forma simile ai petali del fiore di loto, il simbolo indiano per pace, purezza, amore e immortalità.
Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
10° Giorno: DELHI – VARANASI
Prima colazione. Trasferimento in aeroporto. In caso che il volo partisse molto presto la colazione verrà fornita al sacco dall’hotel. Partenza con volo per Varanasi, incontro con guida locale e trasferimento in hotel. Nel pomeriggio visita del sito archeologico di Sarnath, luogo legato alla memoria della prima predicazione del Buddha e centro di irradiazione della cultura buddista nel mondo. Il museo archeologico, il primo ad essere stato istituito in India, possiede inestimabili tesori d’arte dell’epoca Maurya (II secolo a.C.) ed il bellissimo Dhamekha Stupa nel Parco delle Gazzelle è di straordinaria suggestione; tutt’attorno vi sono monasteri buddisti di ogni tradizione. Qui hanno la sede diverse organizzazioni umanitarie che svolgono la propria missione mettendo a disposizione delle ragazze e dei ragazzi dei villaggi una scuola non confessionale con un completo programma di istruzione ispirato ai principi di consapevolezza propri dell’insegnamento buddista, formando anche insegnanti per la diffusione della scolarizzazione nell’India rurale. Rientro a Varanasi. Al tramonto visita al Ghat sul rive del fiume Gange per assistere alla cerimonia detta Aarti. La Cerimonia Ganga Aarti si celebra al tramonto nelle tre città sante Varanasi, Haridwar e Rishikesh. Si tratta di un rituale indù dedicato alla Dea Madre Ganga, la Dea del più sacro fiume indiano
Si svolge sul Dasaswamedh Ghat dove alcuni officianti eseguono un’elaborata puja (rituale di offerta) che ha come componente essenziale il fuoco, il tutto in un’atmosfera molto mistica e coinvolgente.Il Ganga Aarti viene eseguito su un palco da un gruppo di giovani pandit vestiti con abiti color zafferano.Si inizia con il soffio in una conchiglia, si prosegue con lo sventolio di bastoncini di incenso in elaborati volteggi e poi si passa a delle grandi lampade di fuoco che creano giochi di luce e forme nel cielo scuro. Il tutto è accompagnato da canti, inni e campanelli.l profumo inebriante di sandalo invade l’aria.
Rientro in hotel. Cena e pernottamento.
11° Giorno: VARANASI – DELHI
Sveglia prima dell’alba per recarsi sulle rive del Gange, quando i pellegrini giungono per bagnarsi nel sacro fiume. Escursione in barca per osservare i pellegrini , le pire funerarie, gli antichi palazzi sulle rive del fiume Gange. Visita a piedi della città antica con sosta al Tempio d’oro e alla Moschea di Aurangzeb. Rientro in albergo per la prima colazione e un po’ di relax.
Al termine trasferimento in aeroporto e partenza con volo di linea per Delhi. All’arrivo a Delhi, trasferimento in hotel per la cena ed il pernottamento.
12° Giorno: DELHI – ITALIA
In tempo utile trasferimento all’aeroporto e partenza con volo di linea per l’Italia
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE MININO 6 PERSONE
IN CAMERA DOPPIA: 1700 euro
Suppl singola: 380 euro
Notte in arrivo a Delhi ( per arrivi nella notte o al mattino presto del giorno successivo): 60 euro per persona
Gli alberghi previsti o equivalenti:
Citta’ | Hotel | Categoria | Pernottamenti |
Delhi | Crowne Plaza/Vivanta by Taj | 5* | 1 |
Mandawa | Castle Mandawa/Desert Resort | Heritage | 1 |
Bikaner | Lallgarh Palace/ Maharaja Ganga Mahal | Heritage | 1 |
Jodhpur | Zone by the Park | 4* | 1 |
Jaipur | Grand Uniara/Four Points by Sheraton/Lemon Tree | 4* | 2 |
Agra | Crystal Premiere Sarovar/Holiday Inn/Radisson | 4* | 2 |
Delhi | Crowne Plaza/Vivanta by Taj | 4* | 1 |
Varanasi | Madin / Rivatas by Ideal | 4* | 1 |
Delhi | Crowne Plaza/Vivanta by Taj | 5* | 1 |
LE QUOTE COMPRENDONO:
– Tutti i trasferimenti in India
– Sistemazione in camera tripla per 11 ( UNDICI) negli alberghi indicati o similari;
– Trattamento di mezza pensione (colazione + cena);
-Tour come da programma
– Escursione a dorso d’elefante per la salita al Forte Amber ( o in jeep per coloro che lo desiderano)
-Volo Delhi / Varanasi / Delhi
– Escursione in barca sul fiume Gange;
-Guide in lingua italiana nelle diverse città
– Ingressi a monumenti o musei durante le visite guidate;
– Acqua minerale a bordo mezzo
– il romanzo di Alberto Moravia: “ Un’idea dell’India”
-Viaggio condotto da Giancarlo Pagliero, orientalista e scrittore
. LE QUOTE NON COMPRENDONO:
– il volo internazionale dall’Italia
-Il visto d’ingresso in india con modalità on line
– Eventuali spese da pagare ai monumenti per poter fotografare/filmare;
– Mance ed extra di carattere personale ( 50 euro per persona)
– Tutto quanto NON espressamente indicato alla voce La quota comprende
L’idea del viaggio come percorso letterario
E’ il 1961 quando Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante viaggiano insieme in India o meglio, come scrive Moravia, ne fanno esperienza. Un anno più tardi il viaggio diventa racconto: Moravia pubblica con Bompiani «Un’idea dell’India», Pasolini «L’odore dell’India» con Longanesi. Per lo più si tratta degli stessi luoghi, degli stessi incontri, degli stessi itinerari, eppure i due libri risultano profondamente e radicalmente differenti. A livello stilistico e narrativo prima di tutto, come è ovvio. In secondo luogo, per il modo in cui gli occhi e le menti dei due grandi intellettuali italiani hanno saputo guardare e capire il vario spettacolo della natura e dell’uomo: alcune immagini restano impresse nella memoria del primo, altre sensazioni in quella del secondo. Da formazione, esperienze di vita ed idee differenti, d’altronde, nascono sguardi altrettanto vari. Ma sopra ogni altra cosa affascinante è il significato, il senso che l’India e il viaggio stesso incarnano nelle menti dei due viaggiatori, nel loro viaggio vicini nello spazio e nel tempo quanto lontani nello spirito e nel pensiero. La più banale delle distinzioni tra i due racconti di viaggio è evidente fin dal titolo: idea e odore. Razionale e freddo il primo, fisico e coinvolgente il secondo.
LE QUOTE COMPRENDONO:
– Tutti i trasferimenti in India
– Sistemazione in camera tripla per 11 ( UNDICI) negli alberghi indicati o similari;
– Trattamento di mezza pensione (colazione + cena);
-Tour come da programma
– Escursione a dorso d’elefante per la salita al Forte Amber ( o in jeep per coloro che lo desiderano)
-Volo Delhi / Varanasi / Delhi
– Escursione in barca sul fiume Gange;
-Guide in lingua italiana nelle diverse città
– Ingressi a monumenti o musei durante le visite guidate;
– Acqua minerale a bordo mezzo
– il romanzo di Alberto Moravia: “ Un’idea dell’India”
-Viaggio condotto da Giancarlo Pagliero, orientalista e scrittore
. LE QUOTE NON COMPRENDONO:
– il volo internazionale dall’Italia
-Il visto d’ingresso in india con modalità on line
– Eventuali spese da pagare ai monumenti per poter fotografare/filmare;
– Mance ed extra di carattere personale ( 50 euro per persona)
– Tutto quanto NON espressamente indicato alla voce La quota comprende
DIALOGO IMPOSSIBILE – L’ambizione di Moravia è quella di cogliere l’India in un’idea, nella sua idea, di trovare forse una chiave di interpretazione comune a tutti i suoi molteplici aspetti storici, culturali, geografici, razziali, religiosi. Una missione che appare fin dall’inizio oscura. Lo stesso Moravia ne è ben cosciente, dal momento che apre il suo libro, prima del racconto di viaggio vero e proprio, con una dialogo senza tempo, senza luogo, senza volto. Possiamo immaginarlo come un dialogo tra amici dopo il ritorno a casa, ma anche come una silenziosa conversazione con se stesso, come un ossessivo interrogatorio in cui ricorre la domanda: che cos’è l’India?Impossibile trovare una risposta chiara e definitiva: «Che ti è accaduto in India? Ho fatto un’esperienza. Quale esperienza? L’esperienza dell’India. E in che cosa consiste fare l’esperienza dell’India? Consiste nel fare l’esperienza di ciò che è l’India. E cos’è l’India? (…) L’India è l’India. (…) Neppure io so veramente cosa sia l’India. La sento, ecco tutto. Anche tu dovresti sentirla». Questo lungo dialogo introspettivo, in assoluto la parte che ho preferito del libro, accoglie il lettore e lo mette in guardia. Come a dire: l’idea dell’India esiste, ma non si può raccontare nel modo in cui ti aspetti: non ha formula, non ha definizione, non si riduce ad una mera descrizione. Che è poi il dialogo impossibile davanti a cui si trova qualunque viaggiatore: quello tra chi non ha visto ma vorrebbe sapere e chi ha visto ma non può raccontare, perché come può la parola incarnare l’odore, lo sguardo, il pensiero, l’eccitazione? Da una parte una premessa scoraggiante, dall’altro una sfida affascinante: riuscire comunque a far sentire l’India, «sentirla laggiù, a oriente, al si là del Mediterraneo, dell’Asia minore, dell’Arabia, della Persia, dell’Afghanistan, laggiù, tra il Mare Arabico e l’Oceano Indiano, che c’è e che ti aspetta».
L’INDIA DI MORAVIA– L’idea dell’India, per quanto oscura, non può staccarsi dal reale putrido e patetico da cui nasce: le masse di mendicanti sporchi e vestiti di stracci che dormono per strada, l’architettura assurda di città e templi, l’odore dei cadaveri, la religiosità ossessiva. L’occhio di Moravia guarda e descrive le città indiane e i suoi abitanti freddamente, intellettualmente, quasi indifferentemente. Forse perché, al contrario del suo compagno di viaggio, non è la prima volta che visita il Paese: «Moravia è già stato qui ventiquattro anni fa – scrive in apertura del suo testo Pasolini, di fronte alla vista di alcuni ragazzini vestiti di stracci che attendono in silenzio, alcuni mutilati, altri malati – e conosce abbastanza il mondo per non trovarsi nello stato penoso in cui mi trovo io». O forse perché, come racconta Moravia nell’intervista concessa a Renzo Paris e riportata in appendice al volume di Pasolini (Guanda Editore, 1990) «i miei modelli erano Stendhal e Sterne». Comunque il risultato è chiaro. Il viaggio di Moravia in India non trascura i particolari e finisce sempre iscritto in un contesto più grande: il confronto con altri testi, la riflessione sulla politica e sulla storia, la descrizione accurata di religioni, testi sacri, caste. L’aspetto culturale dell’India risulta predominante e la visione o l’avvenimento particolare davanti agli occhi del Moravia viaggiatore vengono subito inseriti e, per quanto possibile, spiegati in un contesto razionale, tutto sommato freddo, poco personalistico. L’India di Moravia è sporca, putrida, povera, , mutilata, malata, assurda. Eppure né lui né il lettore se ne sentono respinti: a questo anzi si riconduce in parte, inspiegabilmente, il suo fascino.
l’India non può che essere l’infinito vortice di suggestioni che gli si imprimono senza sosta negli occhi, nelle narici, nel cuore: «Sono le mie prime ore in India e non so dominare la bestia assetata chiusa dentro di me come in una gabbia», o ancora «A questo punto Moravia decide che è ora di essere stanchi, e, col suo meraviglioso igienismo, prende, e volta deciso verso il Taj Mahal. Ma io no. Io finché non sono stremato (ineconomico come sono) non disarmo». Nel mondo indiano così vasto, caotico e inconcepibile, la curiosità non è mai sazia. L’India di Moravia è un’impressione fisica, ricercata costantemente e vissuta passionalmente.
INNAMORARSI DELL’INDIA, INNAMORARSI DEL VIAGGIO – La consapevolezza della pietà che suscitano gli indiani in Moravia, diventa vero slancio compassionevole e l’aspetto che torna continuamente dell’India – pur nella constatata povertà e sporcizia, e tutto il resto – è la dolcezza, il sorriso docile e a volte rassegnato dei suoi abitanti, gli occhi ridenti. L’India stessa, anche quando inanimata acquisisce caratteristiche umane. Il testo è, direi, sentimentale, nel senso che appare teneramente chiaro quanto l’autore si stia letteralmente innamorando di quello che vede e sente. E come un innamorato perdona, cerca costantemente e guarda con tenerezza l’amata, così fa l’intellettuale con il vario spettacolo umano dell’India.
Chiara Beretta